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GHOST Festival – il festival che non si svolge

A quanti concerti o festival avete partecipato l’anno scorso? Probabilmente non a molti. Il mondo della musica è paralizzato da ormai quasi un anno a causa della pandemia. Il «GHOST Club» vuole puntare i riflettori su questo problema e provare a reagire. Il tutto attraverso un festival, che il 27 e 28 febbraio non si svolgerà.

Carmen Fusco

Sezione Rich Content

Sono centinaia gli artisti da tutta la Svizzera che compongono la line-upTarget not accessible di questo festival unico che non si svolgerà. I ricavi della vendita dei biglietti e del merchandising serviranno a sostenere economicamente i collaboratori del mondo artistico partecipanti all’evento. Sono previsti pass giornalieri a partire da 20 franchi. L’invio dei biglietti è a cura di Equipe VoloTarget not accessible, un’istituzione per l’integrazione sociale e professionale dei giovani di Bienne.

Anche Stefanie Heinzmann e Make Plain hanno aderito al progetto.

Stefanie HeinzmannTarget not accessible

La cantante pop e soul del Vallese ha già fatto tremare palcoscenici e battere cuori.

«L’idea mi è parsa incredibilmente creativa. I festival sono proprio quello che manca di più a tutti noi. Ho trovato originale il fatto di annunciare un festival che riunisce tutti gli attori del mondo della musica senza però che si suoni. Servirà a lanciare un segnale forte e soprattutto a dimostrare quanto sia importante sostenere questo settore. Io sono in una posizione privilegiata: da cantante posso lavorare, registrare album, partecipare a trasmissioni televisive... ma tutte le persone che mi permettono di fare spettacolo sono praticamente disoccupate. Penso ai tecnici, ai musicisti, ai proprietari di bar, agli organizzatori di eventi, ai responsabili del catering e a tutti quelli che ruotano attorno a questo mondo».

Cosa ti auguri per il post festival? «Mi auguro che vengano venduti tanti biglietti, che siano raccolte numerose donazioni e che queste siano distribuite a chi al momento viene ignorato, ovvero alle persone del mondo dello spettacolo».

Qui potete ascoltare (MP3, 3 MB)[Media | Not Accessible] le risposte di Stefanie nel suo simpatico tedesco vallese.

Make PlainTarget not accessible

Due chitarre, un pianoforte, due armoniche a bocca e una batteria: quattro strumenti suonati contemporaneamente e uniti a due voci. Questo sono i Make Plain, il duo Alt-Folk ticinese. Dal 2012, il duo ha pubblicato due album e si è esibito in oltre 300 concerti in Svizzera e in Europa.

«La prima volta che abbiamo sentito parlare del GHOST Festival, ci è subito parsa una grande iniziativa. Un messaggio molto forte e solidale. In effetti, in questo periodo assurdo, gli artisti sono veramente come dei fantasmi. Si sentono alla radio, o si vedono unicamente attraverso uno schermo. Scoloriti e sbiaditi proprio come spettri!», Ecco cosa hanno detto i due giovani in merito al festival:

«Abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa perché troviamo che sia estremamente importante farci vedere uniti! La gente comincia, oltre che ad essere stufa, ad emozionarsi nell'immaginare di poter tornare a partecipare alla vita quotidiana con spensieratezza... per esempio andando al più grande festival della Svizzera – il GHOST Festival! Vedere questa unione e questa solidarietà, ci fa ben sperare che presto si possa tornare a suonare, ascoltare musica e vedere spettacoli… dal vivo, vicini e tutti assieme!»

Volete scoprire lo spirito sonoro dei Make Plain? Ordinate quiTarget not accessible il CD «The GHOST Orchestra» per ascoltare 187 band della line-up interpretare lo spirito di questo tempo.

P.S.: Per il fine settimana del festival abbiamo preparato una sorpresa su Snapchat. Scoprite i filtri del GHOST Festival e condivideteli con i vostri amici! 

scritto da

Carmen Fusco

Una fermata fittizia di AutoPostale per un giardino terapeutico

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La direttrice Eva Abegglen è seduta sulla panchina rossa della fermata fittizia di AutoPostale nel giardino terapeutico.